2001 ODISSEA NELLO SPAZIO: RETROSPETTIVA DI UN MILLESIMO TROPPO AMBIZIOSO

2001 ODISSEA NELLO SPAZIO: RETROSPETTIVA DI UN MILLESIMO TROPPO AMBIZIOSO
2001: Odissea nello spazio è un film culto, un capolavoro della storia del cinema firmato dal genio visionario di Stanley Kubrick. Una pellicola che tratta – precorrendo i tempi - il tema dell’intelligenza artificiale. A un soffio dal cinquantenario della sua uscita nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, avvenuta il 6 aprile 1968, il titolo di questa opera epocale per il genere fantascientifico mi ha ispirato l’ideazione e l’organizzazione di un censimento del vino italiano di qualità: una retrospettiva sul millesimo 2001 senza precedenti e che possiamo a buon diritto definire SPAZIALE considerando le 112 BOTTIGLIE SELEZIONATE in 13 regioni della nostra penisola enoica.



UN EVENTO AUTOGESTITO E AUTOFINANZIATO
 
Nell’autunno dello scorso anno, a tre lustri esatti dalla celebrata vendemmia 2001 e in un luogo poco convenzionale per un banco d’assaggio come può essere uno studio di architettura, un nugolo di appassionati si è dato appuntamento per dare vita a una degustazione esclusiva e insolita.
Quella che può essere annoverata come una delle più ampie retrospettive che siano mai state documentate su carta e pixel si è svolta in tre atti, degustando la campionatura di etichette classiche e di prestigio dell’enologia “a bacca rossa” nazionale; un approfondimento enologico tout-court, nella speranza che i vini ci raccontassero l’unicità dei rispettivi territori di appartenenza, restituendoci come in una polaroid la fotografia esatta dell’annata 2001.
 
Sotto la regia di chi scrive, alcuni dei partecipanti sono stati invitati a rimpolpare il numero di campioni in assaggio, per lo più bottiglie uniche conservate per anni nelle proprie cantine, volte a costituire un prezioso “tesoretto” condiviso durante questo evento autofinanziato. Le spese per l’acquisto dei vini mancanti sono state spartite con i restanti degustatori.
 
L’ANNATA 2001 ATTRAVERSO L’ANALISI SENSORIALE DEI VINI
 
Fin dalle prime battute la critica di settore si è mostrata unanime nel considerare il 2001 come un’annata eccezionale e particolarmente equilibrata, IL MODO MIGLIORE PER INAUGURARE IL NUOVO MILLENNIO: UN MIX IDEALE TRA LA FORZA DELLA CALDA E SICCITOSA 2000 E LA LEGGEREZZA DELL’UMIDA E FREDDA 2002.
 
Le condizioni climatiche favorevoli e prive di eccessi avevano anche spinto molti critici a esporsi sulla trasversalità geografica dei risultati offerti e sulle potenzialità evolutive dei vini. Vini bianchi e rossi eccellenti e di struttura, dalle Alpi all’Etna.
 
E invece……quello che è emerso dal calice durante le nostre sessioni d’assaggio ha svelato una situazione molto diversa. Chi si aspettava vini ancora in ascesa, o comunque in piena forma, è stato sorpreso da una situazione inaspettata. Con il senno del poi, come spesso si riscontra per le “migliori” annate dei due decenni che abbracciano il 2000 – o almeno quelle considerate originariamente tali - l’ottimismo estrattivo dei produttori oggi ci consegna come eredità vini che mettono a fuoco più il calore che la freschezza, vini più in discesa che in ascesa, emulsionati o troppo levigati nel gusto e in debito di spinta acido-tannica.
 
Le poche eccezioni riscontrate sono parse più come rondini che non preannunciano la primavera. E infatti più che di primavera si è trattato nella maggioranza dei casi di autunno inoltrato!


 
In aperto contrasto con i numerosi riconoscimenti attribuiti delle più blasonate guide dell’epoca ai vini degustati (circa il 71% delle etichette coinvolte), dati alla mano, a 15 anni di distanza sono solo 25 le eccellenze che si sono (ri)confermate oltre la soglia dei 90/100 (il punteggio universalmente riconosciuto come soglia minima per ascrivere un vino tra le migliori espressioni dell’anno).
Su un totale di 112 bottiglie degustate si tratta di un misero 22%. Una piccola schiera di vini e vignaioli a cui è giusto rendere onore per la coerenza e personalità con cui hanno saputo interpretare un ventennio particolarmente difficile, in cui le tentazioni concentrative sembravano garantire una maggiore visibilità su buona parte (usiamo toni diplomatici) della stampa nazionale e internazionale.


 
UN BILANCIO MEDIOCRE PER QUESTA TITANICA DEGUSTAZIONE, dove un po’ a sorpresa il primo atto, con una miscellanea di vini provenienti da più latitudini, ha regalato qualche emozione inaspettata. A seguire, in termini di rendimento, il secondo atto, con protagoniste Toscana e Romagna. Purtroppo, anche l’avvistamento agognato dell’iceberg emerso nell’ultimo evento, l’attesissimo Piemonte, non è riuscito a invertire la rotta, finendo per rappresentare per qualcuno la delusione più grande della rassegna!


 
FIGLI DI UN’ENOLOGIA ANNI NOVANTA - SE NON OBSOLETA CERTAMENTE INVASIVA - con protocolli e stili di vinificazione generosi nell’utilizzo dei legni di affinamento, molti dei campioni hanno mostrato strutture evolute e materie sfibrate, con poche prerogative di ulteriore capacità di invecchiamento.
 
Laddove il calore e i toni surmaturi hanno segnato una fase olfattiva evoluta, espressione di una filosofia dedita alla prontezza e all’apertura già in fase giovanile, le fasi gustative hanno evidenziato contrappunti tannici grevi e dinamiche gustative collassate, nel complesso poco agili e succose. Per un bilancio finale che lascia l’amaro in bocca, (in più casi) non solo metaforicamente parlando. E’ palese come l’innalzamento delle temperature a cui stiamo assistendo dagli anni Novanta - e in vari casi additato dai produttori come principale causa di queste evoluzioni precoci - non possa essere una valida attenuante.
 
CONSIDERAZIONE SEMANTICHE FINALI CIRCA LA RESILIENZA E L’ESTETICA
 
Se ‘non si vede bene che con il cuore perché l’essenziale è invisibile agli occhi’, come scriveva De Saint-Exupèry, per questo grande banco d’assaggio, democratico e di certo molto impegnativo, abbiamo gettato davvero il cuore oltre l’ostacolo grazie ad un panel di degustazione che ha profuso una spiccata attitudine alla resilienza; PERSEVERARE sul BICCHIERE in MODO INDEFESSO e ORMAI PURTROPPO DESUETO!
 
Viviamo infatti in un epoca in cui l’appagamento sensoriale è fondamentalmente visivo, basato sull’immagine, e non solo in campo strettamente artistico, dove di certo “2001: Odissea nello spazio” di Kubrick rappresenta un caposaldo di riferimento.
 
L’esperienza di degustazione autogestita di cui vi scrivo ha piuttosto cercato di aggirare l’ostacolo dell’estetica fine a se stessa, per penetrare analiticamente con spirito prosaico nel cuore del problema: catalogare e recensire ‘scientificamente’ un’annata attraverso il reperimento di più vini possibili prodotti sul territorio nazionale… certo si trattava di uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo!
Sulla falsariga dell’esperienza di degustazione del sottoscritto e di altri partecipanti svolta in passato per la guida del Gambero Rosso, i 112 campioni di vino sono stati suddivisi in tre atti e più batterie, serviti con etichette rigorosamente coperte.
 
Ognuno dei partecipanti con la propria sensibilità degustativa ha così apportato un contributo personale - tecnico o emotivo che fosse - al winetasting, riproponendo la sempreverde e controversa querelle sull’attendibilità e importanza delle guide enologiche di settore. Con il considerevole valore aggiunto di aver azzerato l’espressione estetica in voga nel web (anche tra i degustatori professionisti) e che mi piace definire ‘capitale reputazionale’.
 
Nello snobismo della società del vino, la tentazione di affermare o consolidare il proprio posizionamento social grazie all’etichetta di prestigio è quanto mai dietro l’angolo. E’ di certo la scorciatoia più battuta per accedere a cerchie sociali decisive per essere accreditati come influencer…. Il nostro 2001: Odissea nello spazio (del vino), con la sua democraticità ha remato contro anche questo malcostume.
 
Una nota di merito ed un encomio speciale al panel di degustazione (con almeno 2 presenze sui 3 atti):
Andrea Amati, Filippo Apollinari, Piero Baffoni, Abate Calogero, Francesco Collina, Lucio Fossati, Giuseppe Guariglia, Vitaliano e Anna Marchi, Lisa Masini, Carlo Pelliconi, Valter Rocchi, Filippo Villa, Stefano Zaghini.


 
NOTE E PUNTEGGI FINALI
 
Secondo il democratico responso del panel, espresso attraverso la media dei punteggi di ciascun partecipante, sullo scalino più alto del podio è salito il Brunello Poggio al Vento Riserva di Tenuta Col D’orcia (93/100), seguito al secondo posto dal Valpolicella Superiore di Quintarelli (92.5/100), mentre al terzo posto si è piazzato il Barolo Bricco Boschis Riserva Vigna San Giuseppe dei F.lli Cavallotto (92/100). Non crediamo sia un caso se queste tre aziende siano tra le più storiche del comparto viticolo nazionale. Infondo, come succede in natura per la vite, per resistere meglio al vento e alle sollecitazioni bisogna avere radici profonde.

LE NOSTRE ECCELLENZE
 
76 Poggio al Vento Riserva, Brunello di Montalcino (Toscana) – Tenuta Col D’Orcia = 93/100
09 Valpolicella Superiore (Veneto) – G. Quintarelli = 92,5/100
111 Bricco Boschis Ris.Vigna S.Giuseppe, Barolo (Piemonte) – F.lli Cavallotto = 92/100
 
33 Vigna Cinque Querce Riserva, Aglianico – S.Molettieri = 91,5/100
59 Tignanello (Toscana) – Marchesi Antinori = 91,5/100
65  Cepparello, Sangiovese (Toscana)  – Isole Olena = 91,5/100
 
89 Sfursat 5 stelle, Nebbiolo (Lombardia) – Nino Negri = 91/100
104 Ciabot Mentin Ginestra, Barolo (Piemonte)  – Domenico Clerico = 91/100
 
35 Terre Brune, Carignano (Sardegna) – Cantina Santadi = 90,5/100
67 Le Pergole Torte, Sangiovese (Toscana) – Montevertine = 90,5/100
87 Santo Stefano Riserva, Barbaresco (Piemonte) – Castello di Neive = 90,5/100
88 Sorì San Lorenzo, Nebbiolo (Piemonte) – Gaja = 90,5/100
92 Margheria, Barolo (Piemonte) – Luigi Pira = 90,5/100
94 Bricco delle Viole, Barolo (Piemonte) – G.D.Vajra = 90,5/100
108 Monprivato, Barolo (Piemonte) – Giuseppe Mascarello = 90,5/100
 
06 San Leonardo (Trentino) T. San Leonardo = 90/100
20 Kurni, Montepulciano (Marche) – Oasi degli Angeli  = 90/100
34 Radici Riserva, Aglianico (Campania) – Mastroberardino = 90/100
36 Passopisciaro (Etna, Sicilia) – Passopisciaro  = 90/100
50 Grattamacco (Toscana) – Grattamacco = 90/100
77 Poggio di Sotto, Brunello di Montalcino (Toscana) – F. Poggio di Sotto = 90/100
93 Barolo (Piemonte) – Bartolo Mascarello = 90/100
96 Brunate, Barolo (Piemonte) – Enzo Boglietti =  90/100
106 Vigna del Gris, Barolo (Piemonte) – Conterno Fantino = 90/100
109 Vigna Rionda, Barolo (Piemonte) – Luigi Oddero =  90/100


 
Le 112 etichette con i punteggi in centesimi (media espressa dal panel), il vitigno di appartenenza (nel caso si tratti di monovarietale) e la regione di provenienza:
 
I Atto - 4 Novembre 2016
01 Podere dei Blumeri Ris. (Friuli) – Schiopetto = 79
02 Maurizio Zanella (Lombardia) – Cà del Bosco = 87,5                   
03 Vigna del Vassallo (Lazio) - Colle Picchioni  = 88
04 Fratta (Veneto) – Maculan  = 81
05 Granato, Teroldego (Trentino) Foradori  = 88
06 San Leonardo (Trentino) T. San Leonardo = 90
07 Lafoa, Cabernet Sauvignon(Alto Adige) –  Colterenzio = 84,5
08 La Poja, Corvina (Veneto) – Allegrini  = 82
09 Valpolicella Superiore (Veneto) – G. Quintarelli = 92,5
10 Amarone della Valpolicella Classico (Veneto) – Bertani  = 89,5
11 Rubesco Vigna Monticchio Riserva, Sangiovese (Umbria) – Lungarotti  = NG (tca)
12 San Giorgio (Umbria) – Lungarotti  = 87,5
13 Sagrantino di Montefalco (Umbria) – Colpetrone = 81
14 25 Anni, Sagrantino (Umbria) – Caprai = 82
15 Pelago (Marche) – Umani Ronchi = 82
16 Phatos (Marche) – Santa Barbara = 82,5
17 Chaos (Marche)  – Fattoria Le Terrazze = 86
18 Montiano, Merlot (Lazio) – Falesco = 82? (leggero tca)
19 Vision of J., Montepulciano (Marche) – Fattoria Le Terrazze = 89,5
20 Kurni, Montepulciano (Marche) – Oasi degli Angeli  = 90
21 Villa Gemma, Montepulciano (Abruzzo) - Masciarelli = 83
22 Delliella, Nero d’Avola (Sicilia)  – Feudo Principi di Butera  = 73 
23 Duca Enrico, Nero d’Avola  (Sicilia)  – Duca di Salaparuta  = 75
24 Noa’ (Sicilia) - Cusumano = 82,5
25 Litra, Cabernet Sauvignon (Sicilia)  – Abbazia Santa Anastasia  = 83,5
26 Contea di Sclafani, Cabernet Sauvignon (Sicilia) – Tasca d’Almerita  = 78
27 Marchese di Villamarina, Cabernet Sauvignon (Sardegna) – Sella&Mosca  = 88,5
28 Serpico, Aglianico (Campania) – Feudi di San Gregorio = 80
29 Naima, Aglianico (Campania) – Viticoltori de Conciliis  = 84
30 Terra di Lavoro (Campania) – Galardi  = 82,5
31 Montevetrano (Campania) – Montevetrano = 88
32 Vigna Camarato (Campania) – Villa Matilde = 84
33 Vigna Cinque Querce Riserva, Aglianico – S.Molettieri = 91,5
34 Radici Riserva, Aglianico (Campania) – Mastroberardino = 90
35 Terre Brune, Carignano (Sardegna) – Cantina Santadi = 90,5
36 Passopisciaro (Etna, Sicilia) – Passopisciaro  = 90
 
II Atto -  2 Dicembre 2016
37 Ronco dei Ciliegi, Sangiovese (Romagna) – Castelluccio = 82
38 Ombroso, Sangiovese (Romagna) - G. Madonia = 89
39 Terra, Sangiovese (Romagna) – San Valentino = 79
40  Pruno, Sangiovese (Romagna) – Drei Donà = 81,5
41  Domus Caia, Sangiovese (Romagna) – Stefano Ferrucci = 86,5
42  Pietramora, Sangiovese (Romagna) – Fattoria Zerbina = 87,5
43  Marzieno (Romagna) – Fattoria Zerbina  = NG (tca)
44  Massicone, (Romagna) - Castelluccio = 74,5
45  Magnificat, Cabernet Sauvignon (Romagna) – Drei Dona = 86,5
46  Montepirolo (Romagna) – San Patrignano = 76
47  Saffredi (Toscana) – Fattoria Le Pupille = 79,5
48 Nambrot (Toscana) – Tenuta di Ghizzano = 83,5
49 Guado al Tasso Doc (Toscana) – Tenuta Guado Al Tasso = 78,5
50 Grattamacco (Toscana) – Grattamacco = 90
51 Guido Alberto (Toscana) – Tenuta San Guido = 81,5
52 Giusto di Notri, Merlot (Toscana) – Tua Rita =  76
53 Eneo (Toscana) - Montepeloso = 89
54 Il Bosco, Syrah (Toscana) – Tenimenti d’Alessandro 87
55 Il Blu (Toscana) – La Brancaia = 88 
56 Siepi (Toscana) – Castello di Fonterutoli = 83,5
57 Avvoltore (Toscana) - Moris Farms = 88,5
58 Solaia (Toscana) – Marchesi Antinori = 87,5
59 Tignanello (Toscana) – Marchesi Antinori = 91,5
60 Asinone, Sangiovese (Toscana) – Poliziano = 86
61 Vigneto Santa Pia, Sangiovese (Toscana) - La Braccesca = 88,5
62 Borro al Fumo (Toscana) – Castello di San Sansano = 87,5
63 Fontalloro, Sangiovese (Toscana) – Felsina = 85
64 Testamatta (Toscaba) – Bibi Graetz = 79,5
65  Cepparello, Sangiovese (Toscana)  – Isole Olena = 91,5
66 I Sodi di San Niccolò (Toscana) – Castellare di Castellina = 84,5
67 Le Pergole Torte, Sangiovese (Toscana) – Montevertine = 90,5
68 Ducale Oro Riserva, Sangiovese (Toscana) – Ruffino = 75,5
69 Percarlo, Sangiovese (Toscana) – San Giusto a Rentennano = 80
70 Vigna del Sorbo Riserva, Sangiovese (Toscana) – Fontodi = 87
71 Il Poggione, Brunello di Montalcino (Toscana) – Tenuta Il Poggione = 79,5
72 Piaggione, Brunello di Montalcino (Toscana) – Podere Salicutti = 77,5
73 Cà Marcanda (Toscana) – Cà Marcanda = 85
74 Sugarille, Brunello di Montalcino (Toscana) – Pieve Santa Restituta= 86
75 Tenuta Nuova, Brunello di Montalcino (Toscana) – Casanova dei Neri=  85
76 Poggio al Vento Riserva, Brunello di Montalcino (Toscana) – Tenuta Col D’Orcia = 93
77 Poggio di Sotto, Brunello di Montalcino (Toscana) – F. Poggio di Sotto = 90
 
III Atto -  20 Gennaio 2017
78 Vigneto Gallina, Barbera (Piemonte) – La Spinetta = 87
79 Pomorosso, Barbera (Piemonte)  – Coppo = 80
80 Bric Du Luv (Piemonte) – Cà Viola = 81,5
81 Gallina, Barbaresco (Piemonte) – Ugo Lequio = 80,5
82 Sorì Burdin, Barbaresco (Piemonte) – Fontanabianca = 84,5
83 Serraboella, Barbaresco (Piemonte) – F.lli Cigliuti =  86
84 Brich Ronchi, Barbaresco (Piemonte) – Albino Rocca = 84,5
85 Rabajà, Barbaresco (Piemonte) – Giuseppe Cortese = 89 outsider
86 Rabajà, Barbaresco (Piemonte) – Bruno Rocca = 87? (Tca)
87 Santo Stefano Riserva, Barbaresco (Piemonte) – Castello di Neive = 90,5
88 Sorì San Lorenzo, Nebbiolo (Piemonte) – Gaja = 90,5
89 Sfursat 5 stelle, Nebbiolo (Lombardia) – Nino Negri = 91  
90 Giulin, Barolo (Piemonte) – Rivetto = 86,5
91 San Rocco, Barolo (Piemonte) – Azelia = 88
92 Margheria, Barolo (Piemonte) – Luigi Pira = 90,5
93 Barolo (Piemonte) – Bartolo Mascarello = 90
94 Bricco delle Viole, Barolo (Piemonte) – G.D.Vajra = 90,5
95 Le Vigne, Barolo (Piemonte)  – Luciano Sandrone = 87,5
96 Brunate, Barolo (Piemonte) – Enzo Boglietti =  90
97 Brunate, Barolo (Piemonte) – Roberto Voerzio = 88,5
98 Torriglione Rocche Annunziata, Barolo (Piemonte) – Roberto Voerzio = 85,5
99 Cannubi, Barolo (Piemonte) - Damilano = 89
100 Cannubi Boschis, Barolo (Piemonte) – Luciano Sandrone = 89
101 Le Liste, Barolo (Piemonte) – Damilano = 87
102 Bussia, Barolo (Piemonte) – F.lli Barale =  85
103 Cicala, Barolo (Piemonte) – Poderi Aldo Conterno = 86
104 Ciabot Mentin Ginestra, Barolo (Piemonte)  – Domenico Clerico = 91
105 Pajana, Barolo (Piemonte) – Domenico Clerico = 89
106 Vigna del Gris, Barolo (Piemonte) – Conterno Fantino = 90
107 Cerretta, Barolo (Piemonte) – Ettore Germano = 82
108 Monprivato, Barolo (Piemonte) – Giuseppe Mascarello = 90,5
109 Vigna Rionda, Barolo (Piemonte) – Luigi Oddero =  90   
110 Barolo Riserva, Barolo (Piemonte) – Borgogno =  NG (tca) 
111 Bricco Boschis Ris.Vigna S.Giuseppe, Barolo (Piemonte) – F.lli Cavallotto = 92
112 Per Cristina, Barolo (Piemonte) – Domenico Clerico =  86,5