ALBANA, UNA STORIA DI ROMAGNA. IL PRIMO LIBRO DEDICATO ALL'ALBANA
di VITALIANO MARCHI - 15 aprile 2018
Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta. Mi sembra ancora impossibile, ma il primo libro interamente dedicato all’albana è finalmente lì, stampato, con la copertina che avevamo sognato, con il titolo e i nomi degli autori in evidenza. Un brivido, una vera emozione.
Tutto è iniziato circa un anno e mezzo fa e si può riassumere con una domanda: perché scrivere un libro sull’albana?
La risposta più banale, ma al tempo stesso più concreta, potrebbe essere "semplicemente perché non ne esistevano altri”. Ci sono libri sui vini romagnoli in generale, sul sangiovese, sui vitigni più o meno dimenticati, ma su quello che è il vitigno romagnolo per eccellenza, coltivato in esclusiva da noi e che per questo motivo dovrebbe rappresentarci ovunque, nulla. Qualche articolo qua e là, ma nessun documento interamente dedicato a quel vino bianco capace tra l’altro di ottenere per primo la Docg in Italia addirittura nel 1986.
Una seconda motivazione è stata sicuramente quella di aver notato in questi ultimi anni una crescita qualitativa esponenziale dei vini a base di albana. Io e Giovanni Solaroli collaboriamo con l’Ais per la realizzazione della guida regionale Emilia Romagna da Bere e da Mangiare e a quella nazionale Vitae. Abbiamo quindi la possibilità di assaggiare buona parte dei vini romagnoli all’uscita e farci un’idea di quella che è la progressione nel tempo della Romagna nel calice. Nella crescita generale del comparto produttivo sicuramente l’Albana è il vitigno che sta progredendo in modo più spedito, segno evidente che i viticoltori che producono questo vino stanno investendo molto bene le loro risorse e le loro energie.
Come ultima risposta, ma non certo la meno importante, semplicemente perché ci siamo divertiti.
Il vino occupa buona parte della mia vita e, quando ho condiviso l’idea che mi balenava in testa da qualche tempo con l'amico Giovanni, ho avuto subito l’adesione entusiastica che mi aspettavo, condividendo una sorta di motto: “facciamo un libro serio, senza prenderci troppo sul serio”, che tradotto significa: facciamo un libro con basi documentali e convalidate, senza però troppi formalismi e toni autoreferenziali.
Da quel giorno è iniziata una ricerca piuttosto laboriosa di documenti relativi al territorio; una base bibliografica non semplice da reperire in terra romagnola e che abbiamo trovato in buona parte a Vicenza, presso la Biblioteca la Vigna. Un vero e proprio tempio per ogni appassionato di Enogastronomia, dove è concentrata una mole inesauribile di libri e riviste, nazionali ed internazionali, relative a questo settore, gestito da personale preparato e di una squisita gentilezza, che ci ha supportato e sopportato durante le nostre ricerche.
Di pari passo abbiamo svolto una serie di interviste a colleghi e a chi l'albana la coltiva da sempre, cosa che ci ha permesso di ricostruire tutte quelle tradizioni e abitudini contadine legate a questo vitigno; un contributo prezioso perché figlio di esperienze non scritte. Infine le testimonianze dei produttori: coloro che oggi si spendono in prima persona a portare avanti e migliorare un vitigno che, se gestito come si deve, sa dare grandi vini.
È stato sorprendente scrivere questo libro, complicato e difficile come tutte le cose a cui si tiene e che si vorrebbe fossero perfette, anche se si sa dall’inizio che perfette non saranno mai. Lavorandoci abbiamo conosciuto aspetti della Romagna che ignoravamo, ma soprattutto abbiamo rafforzato in noi l’idea di come l’albana sia un grande vitigno, difficile e scorbutico ma allo stesso tempo ricco di energia e di carattere, capace di una versatilità infinita, tanto grande da rappresentare a volte un limite per i tanti stili che può sostenere e che a volte rischiano di disorientare un consumatore poco preparato. Oggi l’albana rappresenta ancora poco in termini numerici, ma può contribuire in maniera determinante alla crescita ed alla riconoscibilità dei vini romagnoli, in un mondo sempre più alla ricerca di prodotti originali e con una storia importante alle spalle.
Noi abbiamo cercato di dare un contributo a questa rinascita dell’albana, perchè siamo convinti che lo meriti e, da bravi romagnoli, abbiamo voluto rendere un
piccolo omaggio alla terra che ci ospita.
Vi aspettiamo alla presentazione ufficiale al Vinitaly martedì 17 Aprile.
Il libro sarà disponibile nelle principali librerie e nei siti di vendite on line.
Marchi Vitaliano, Solaroli Giovanni
Albana. Una storia di Romagna
Il Ponte Vecchio 2018
Pagg. 168
€ 15,00
Tutto è iniziato circa un anno e mezzo fa e si può riassumere con una domanda: perché scrivere un libro sull’albana?
La risposta più banale, ma al tempo stesso più concreta, potrebbe essere "semplicemente perché non ne esistevano altri”. Ci sono libri sui vini romagnoli in generale, sul sangiovese, sui vitigni più o meno dimenticati, ma su quello che è il vitigno romagnolo per eccellenza, coltivato in esclusiva da noi e che per questo motivo dovrebbe rappresentarci ovunque, nulla. Qualche articolo qua e là, ma nessun documento interamente dedicato a quel vino bianco capace tra l’altro di ottenere per primo la Docg in Italia addirittura nel 1986.
Una seconda motivazione è stata sicuramente quella di aver notato in questi ultimi anni una crescita qualitativa esponenziale dei vini a base di albana. Io e Giovanni Solaroli collaboriamo con l’Ais per la realizzazione della guida regionale Emilia Romagna da Bere e da Mangiare e a quella nazionale Vitae. Abbiamo quindi la possibilità di assaggiare buona parte dei vini romagnoli all’uscita e farci un’idea di quella che è la progressione nel tempo della Romagna nel calice. Nella crescita generale del comparto produttivo sicuramente l’Albana è il vitigno che sta progredendo in modo più spedito, segno evidente che i viticoltori che producono questo vino stanno investendo molto bene le loro risorse e le loro energie.
Come ultima risposta, ma non certo la meno importante, semplicemente perché ci siamo divertiti.
Il vino occupa buona parte della mia vita e, quando ho condiviso l’idea che mi balenava in testa da qualche tempo con l'amico Giovanni, ho avuto subito l’adesione entusiastica che mi aspettavo, condividendo una sorta di motto: “facciamo un libro serio, senza prenderci troppo sul serio”, che tradotto significa: facciamo un libro con basi documentali e convalidate, senza però troppi formalismi e toni autoreferenziali.
Da quel giorno è iniziata una ricerca piuttosto laboriosa di documenti relativi al territorio; una base bibliografica non semplice da reperire in terra romagnola e che abbiamo trovato in buona parte a Vicenza, presso la Biblioteca la Vigna. Un vero e proprio tempio per ogni appassionato di Enogastronomia, dove è concentrata una mole inesauribile di libri e riviste, nazionali ed internazionali, relative a questo settore, gestito da personale preparato e di una squisita gentilezza, che ci ha supportato e sopportato durante le nostre ricerche.
Di pari passo abbiamo svolto una serie di interviste a colleghi e a chi l'albana la coltiva da sempre, cosa che ci ha permesso di ricostruire tutte quelle tradizioni e abitudini contadine legate a questo vitigno; un contributo prezioso perché figlio di esperienze non scritte. Infine le testimonianze dei produttori: coloro che oggi si spendono in prima persona a portare avanti e migliorare un vitigno che, se gestito come si deve, sa dare grandi vini.
È stato sorprendente scrivere questo libro, complicato e difficile come tutte le cose a cui si tiene e che si vorrebbe fossero perfette, anche se si sa dall’inizio che perfette non saranno mai. Lavorandoci abbiamo conosciuto aspetti della Romagna che ignoravamo, ma soprattutto abbiamo rafforzato in noi l’idea di come l’albana sia un grande vitigno, difficile e scorbutico ma allo stesso tempo ricco di energia e di carattere, capace di una versatilità infinita, tanto grande da rappresentare a volte un limite per i tanti stili che può sostenere e che a volte rischiano di disorientare un consumatore poco preparato. Oggi l’albana rappresenta ancora poco in termini numerici, ma può contribuire in maniera determinante alla crescita ed alla riconoscibilità dei vini romagnoli, in un mondo sempre più alla ricerca di prodotti originali e con una storia importante alle spalle.
Noi abbiamo cercato di dare un contributo a questa rinascita dell’albana, perchè siamo convinti che lo meriti e, da bravi romagnoli, abbiamo voluto rendere un
piccolo omaggio alla terra che ci ospita.
Vi aspettiamo alla presentazione ufficiale al Vinitaly martedì 17 Aprile.
Il libro sarà disponibile nelle principali librerie e nei siti di vendite on line.
Marchi Vitaliano, Solaroli Giovanni
Albana. Una storia di Romagna
Il Ponte Vecchio 2018
Pagg. 168
€ 15,00