CAMPANIA: L'ANTEPRIMA DEI TRE BICCHIERI AL FEMMINILE, GAMBERO ROSSO 2017- LE DONNE DEL VINO CAMPANO
di STEFANO ZAGHINI - 08 settembre 2016
In anteprima il ritratto di tre donne che hanno appena conquistato i tre bicchieri nella guida del Gambero Rosso 2017, ma il 26 settembre aspettatevi il resto in un tour all’insegna del desco, dei paesaggi e dell’ospitalità campana.
Enocode on the road, così - travestito da winelover – con delizie gastronautiche nella Campania che fa rima con terra, passione e duro lavoro.
Una full immersion che si snoda per 400 km, divagazioni necessarie, dal Cilento alle terre avellinesi, con excursus in alcune sottozone fuori rotta, qualche concessione di vini outsider e considerazione in merito.
Sì, avrete anche le solite e ben dettagliate descrizioni delle degustazioni... ma a un certo punto mollerete il colpo, comincerete a segnarvi indirizzi di luoghi da visitare e nomi di produttori da ricordare, con annessi vini da voler degustare!
Questo è un focus sul femminile campano, in antemprima... fresco dell'ambito premio!
Poi le sorprese, i fuori percorso e l’intero tour...lo leggerete a fine mese.
Al desco di Silvia Imparato, dell’azienda Montevetrano.
Incredibile la generosità di tempo e di mani. Sono stato accolto con un pranzetto casalingo e una spettacolare melanzana alla parmigiana, preparata da Silvia Imparato. Bella lei, con questo sguardo diretto che ama affrancarsi dalla notorietà, un amore viscerale per la sua terra e le eccellenze che la dominano.
Nel ’94 – racconta – la sua famiglia non era pronta alla notorietà. Robert Parker trova tutti disorientati alla tenuta di famiglia, in quel di San Cipriano Picentino - località Nido - in provincia di Salerno.
Impreparati perché fino ad allora il vino lo si produceva a livello amatoriale, ma viaggiare e confrontarsi con i grandi produttori di Bordeaux e Borgogna fa capire a Silvia che non esiste un protocollo univoco per fare il vino, bensì un credo forte nei propri mezzi e nel proprio territorio: queste le chiavi per intraprendere l’avventura.
Una nota: sorprendente e divertente ritenere da parte sua che l’annata ’09 - al momento - sia ancora incompiuta, in quanto abbinabile solo alla carne di renna - come suggeritogli per corrispondenza da un consumatore danese.
Si approda a Villa Diamante a Montefredane, da Diamante Renna e Serena.
Lo leggete sulla loro pagina facebook, “Non ci sei più tra di noi Antoine Gaita ma nel tuo vino ci sarai sempre. GAMBERO ROSSO TRE BICCHIERI 2017”. Dopo la morte precoce e recente del marito, il travaglio spirituale e organizzativo di Diamante Renna nell'assunzione in solitaria delle redine aziendali in quel di Montefredane, località Toppole, è una bella lezione sulla tenacia e sul cuore delle donne. E' parsa inizialmente una donna impaurita e imbarazzata - quasi in soggezione nel riceverci - poi via via si è data forza mantenendo sempre una discrezione e un pudore che hanno reso onore al suo lavoro e alla figura di Antoine. Davvero commovente... ci ha fatto degustare intorno al tavolo domestico, con gli occhi lucidi.
La figlia Serena si è unita successivamente a noi nella degustazione.
Una volontà caparbia: lasciare Bologna per far ritorno nella terra natìa, aiutando la madre in azienda, in questo momento difficile.
(tutto il vino del 2014 non sarà venduto in quanto non ritenuto all’altezza, visto che Antoine non ha potuto seguirlo per via della malattia).
Morendo Antoine è venuto a mancare tutto il loro mondo, non solo il marito e il padre.
Antoine curava e seguiva tutto, dalla vigna alla cantina, con un fare spesso alchemico e sperimentale, come solo un ex-ingegnere chimico poteva avere. Saggiamente ora Diamante si affida alla consulenza dell’enologo Vincenzo Mercurio (ex di Mastroberardino), collaborazione molto recente ma già nata sotto una buona stella. Ne siamo sicuri: piccole grandi donne ora cresceranno !
Infine da Donna Clelia Romano, intraprendente e caparbia vignaiola di Colli di Lapio, che segna il passo dal ’94 ad oggi, in questa contrada di Arianiello di Lapio, con la vulcanica figlia Carmela (donna di vigna e cantina) molto attenta e capace verso tutte le fasi produttive. Il futuro anche qui è salvo: abbiamo visto correre tra i serbatoi di fermentazione la nipotina Clelia, figlia di cinque anni del fratello di Carmela. Siamo pronti a scommettere che erediterà in futuro il testimone di questa straordinaria famiglia di vigneron.
È stato fantastico condividere in simultanea la loro soddisfazione e tutto il loro orgoglio per il riconoscimento ambito dei tre bicchieri (prossima guida 2017 in uscita a novembre) avvenuto a ridosso di poche ore dalla nostra visita o appena qualche istante dopo!
Al 26 settembre le degustazioni di:
Montevetrano 2014 di Silvia Imparato
Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2015 di Villa Diamante
Fiano di Avellino 2015 di Clelia Romano
Fiano di Avellino 2014 di Ciro Picariello
Stay tuned!
In foto Silvia Imparato ( ph. Stefano Zaghini)
Enocode on the road, così - travestito da winelover – con delizie gastronautiche nella Campania che fa rima con terra, passione e duro lavoro.
Una full immersion che si snoda per 400 km, divagazioni necessarie, dal Cilento alle terre avellinesi, con excursus in alcune sottozone fuori rotta, qualche concessione di vini outsider e considerazione in merito.
Sì, avrete anche le solite e ben dettagliate descrizioni delle degustazioni... ma a un certo punto mollerete il colpo, comincerete a segnarvi indirizzi di luoghi da visitare e nomi di produttori da ricordare, con annessi vini da voler degustare!
Questo è un focus sul femminile campano, in antemprima... fresco dell'ambito premio!
Poi le sorprese, i fuori percorso e l’intero tour...lo leggerete a fine mese.
Al desco di Silvia Imparato, dell’azienda Montevetrano.
Incredibile la generosità di tempo e di mani. Sono stato accolto con un pranzetto casalingo e una spettacolare melanzana alla parmigiana, preparata da Silvia Imparato. Bella lei, con questo sguardo diretto che ama affrancarsi dalla notorietà, un amore viscerale per la sua terra e le eccellenze che la dominano.
Nel ’94 – racconta – la sua famiglia non era pronta alla notorietà. Robert Parker trova tutti disorientati alla tenuta di famiglia, in quel di San Cipriano Picentino - località Nido - in provincia di Salerno.
Impreparati perché fino ad allora il vino lo si produceva a livello amatoriale, ma viaggiare e confrontarsi con i grandi produttori di Bordeaux e Borgogna fa capire a Silvia che non esiste un protocollo univoco per fare il vino, bensì un credo forte nei propri mezzi e nel proprio territorio: queste le chiavi per intraprendere l’avventura.
Una nota: sorprendente e divertente ritenere da parte sua che l’annata ’09 - al momento - sia ancora incompiuta, in quanto abbinabile solo alla carne di renna - come suggeritogli per corrispondenza da un consumatore danese.
Si approda a Villa Diamante a Montefredane, da Diamante Renna e Serena.
Lo leggete sulla loro pagina facebook, “Non ci sei più tra di noi Antoine Gaita ma nel tuo vino ci sarai sempre. GAMBERO ROSSO TRE BICCHIERI 2017”. Dopo la morte precoce e recente del marito, il travaglio spirituale e organizzativo di Diamante Renna nell'assunzione in solitaria delle redine aziendali in quel di Montefredane, località Toppole, è una bella lezione sulla tenacia e sul cuore delle donne. E' parsa inizialmente una donna impaurita e imbarazzata - quasi in soggezione nel riceverci - poi via via si è data forza mantenendo sempre una discrezione e un pudore che hanno reso onore al suo lavoro e alla figura di Antoine. Davvero commovente... ci ha fatto degustare intorno al tavolo domestico, con gli occhi lucidi.
La figlia Serena si è unita successivamente a noi nella degustazione.
Una volontà caparbia: lasciare Bologna per far ritorno nella terra natìa, aiutando la madre in azienda, in questo momento difficile.
(tutto il vino del 2014 non sarà venduto in quanto non ritenuto all’altezza, visto che Antoine non ha potuto seguirlo per via della malattia).
Morendo Antoine è venuto a mancare tutto il loro mondo, non solo il marito e il padre.
Antoine curava e seguiva tutto, dalla vigna alla cantina, con un fare spesso alchemico e sperimentale, come solo un ex-ingegnere chimico poteva avere. Saggiamente ora Diamante si affida alla consulenza dell’enologo Vincenzo Mercurio (ex di Mastroberardino), collaborazione molto recente ma già nata sotto una buona stella. Ne siamo sicuri: piccole grandi donne ora cresceranno !
Infine da Donna Clelia Romano, intraprendente e caparbia vignaiola di Colli di Lapio, che segna il passo dal ’94 ad oggi, in questa contrada di Arianiello di Lapio, con la vulcanica figlia Carmela (donna di vigna e cantina) molto attenta e capace verso tutte le fasi produttive. Il futuro anche qui è salvo: abbiamo visto correre tra i serbatoi di fermentazione la nipotina Clelia, figlia di cinque anni del fratello di Carmela. Siamo pronti a scommettere che erediterà in futuro il testimone di questa straordinaria famiglia di vigneron.
È stato fantastico condividere in simultanea la loro soddisfazione e tutto il loro orgoglio per il riconoscimento ambito dei tre bicchieri (prossima guida 2017 in uscita a novembre) avvenuto a ridosso di poche ore dalla nostra visita o appena qualche istante dopo!
Al 26 settembre le degustazioni di:
Montevetrano 2014 di Silvia Imparato
Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2015 di Villa Diamante
Fiano di Avellino 2015 di Clelia Romano
Fiano di Avellino 2014 di Ciro Picariello
Stay tuned!
In foto Silvia Imparato ( ph. Stefano Zaghini)