DEGUSTAZIONE VINO. I 5 ESPEDIENTI PER CHI ESPERTO NON È, MA VUOLE SAPERE COME SI ASSAPORA UNA BUONA BOTTIGLIA DI VINO.

DEGUSTAZIONE VINO. I 5 ESPEDIENTI PER CHI ESPERTO NON È, MA VUOLE SAPERE COME SI ASSAPORA UNA BUONA BOTTIGLIA DI VINO.
Non c’è dubbio. Di tutte le epoche passate e presenti questa è certamente quella in cui il vino e il mondo che esso rappresenta sono giunti ormai a permeare molti aspetti della nostra cultura, consolidandosi come uno dei fattori che contraddistinguono non solo le consuetudini di un territorio, ma l’identità stessa della “gente” che in quella terra risiede e si riconosce.

E mentre eventi e fiere dedicate al mondo del vino si moltiplicano, la figura del sommelier, che solo pochi anni fa sembrava ad appannaggio di pochi eletti, ora è diventata una scelta sempre più condivisa dagli appassionati di tutto il mondo. Ad aumentare, in realtà, sono anche i curiosi che apprezzano il vino e desiderano conoscerlo in tutte le sue sfaccettature, senza aver mai fatto grande esperienza di degustazione e, magari, senza aver neppure mai incontrato dal vivo un produttore. Quella “strana creatura”.

Anche io faccio parte della schiera dei neofiti del vino, anche se rispetto a tanti miei “colleghi” ho avuto la grandissima fortuna di crescere con un padre sommelier professionista. Questo mi ha permesso, sin da ragazzina, di godere di vantaggi di cui solo pochi possono e sanno approfittare: primo fra tutti quello di aver ricevuto una formazione enologica di base in età adolescenziale.
Non è stato niente di più di quella che potremmo definire “un’infarinatura generale”. Di certo non mi ha reso un’esperta della materia, ma mi ha fornito gli strumenti minimi per l’approccio, con una certa consapevolezza e sensibilità, alla degustazione di una bottiglia di vino.

In questo articolo ho deciso di condividere con voi quello che, in parte, mi è stato insegnato negli anni e, in parte, ho imparato cammin facendo…anzi cammin degustando. Spero possa esservi utile come lo è stato per me.

Regola n°1: NON TEMERE I TECNICISMI. Spesso professionisti e produttori sono soliti usare un linguaggio specifico, infarcito di termini che appartengono al lessico di un mondo estremamente tecnico. Questo va benissimo fino a che dialogano fra loro, ma cosa accade quando nella conversazione si inserisce anche un neofita del vino?

Vorrei tranquillizzarvi sul fatto che non c’è nulla di male a non sapere cosa sia una cuvèe o il perlage. E’ del tutto normale. Se non sapete il significato di un termine utilizzato avete due strade dinnanzi a voi: la prima è googolare la parola dal vostro smartphone, sperando di trovare, tra i primi risultati, fonti abbastanza esaustive da darvi tutte le info di cui siete alla ricerca; la seconda – quella che di gran lunga preferisco - è chiedere il significato della parola direttamente a chi l’ha pronunciata.

Il vino non è una bevanda impenetrabile. Per cominciare a scoprirlo, basta mettersi d’impegno e avere “sete” di notizie ed informazioni: requisiti che, per definizione, rappresentano i principali impulsi di chi desidera conoscere, qualsiasi sia il campo che si sta approcciando.

Regola n°2: SII CURIOSO. A volte mi capita di essere seduta al tavolo con persone che si sentono a proprio agio solo quando percorrono “strade già battute”: ovvero quando si accingono ad ordinare sempre e solo “lo stesso calice di vino”. Hanno paura di sperimentare nuove strade in termini di gusto e sapore. Una serie infinita di cliché che non porterà mai a nulla se non ad avere a noia il vino che si degusta.

Pensate solo a quanti milioni di vini esistono al mondo che non avete ancora assaggiato e a quante centinaia di vitigni ci sono di cui non avete mai neanche sentito parlare. Non so a voi, ma a me anche il solo pensiero mi getta in uno stato di febbrile smania di conoscere, scoprire ed assaggiare un universo ancora inesplorato di sfumature, profumi e sapori.
Vi sembrerà strano sapere che, anche se avete assaggiato decine di vini fatti con una data varietà di uva, quel vino avrà una diversa connotazione se coltivato in una regione diversa, da un produttore diverso in un terreno diverso.

Lasciatevi conquistare dal vino: ogni calice è un’opportunità.

E’ la possibilità di vivere una bellissima esperienza di gusto, che vi apparirà diversa e nuova a seconda del cibo che state mangiando in quel momento, ma anche dei sentimenti che state provando.

Per concludere: “Non dite mai che un vino non vi piace, se prima non l’avete assaggiato almeno una volta”. Fatevi coraggio e allargate i vostri orizzonti enologici…potreste restarne piacevolmente stupiti.

Regola N°3: UNA SECONDA CHANCE NON SI NEGA A NESSUNO. TANTO MENO AL VINO. Come dicevamo prima, avete di fronte a voi un mondo smisurato di vini da scoprire. Questo non significa, tuttavia, che ciò che avete già assaggiato in passato, non possa essere “ri-degustato” in condizioni diverse.

Ogni vino merita in fondo una seconda chance. Il vino, infatti, cambia nel tempo e attraverso il tempo: una stessa annata può risultare diversa a distanza di qualche anno o di qualche mese di affinamento. I vini dalla struttura più complessa e corposa migliorano con gli anni.

Dal canto mio, mi sento di sposare con una certa sicurezza la definizione estremamente veritiera che a volte si è soliti dare alla gente: “Sei proprio come il vino: migliori con gli anni”.

Regola N°4: FIDATI DEL TUO PALATO, DICE SEMPRE LA VERITÀ. Quando si parla di vino, non c’è recensione, punteggio o riconoscimento che tenga. Sono tutte informazioni importanti e degne di nota per conoscere un vino mai degustato prima, soprattutto quando si è davanti allo scaffale e siete sul punto di acquistare una bottiglia costosa, in cui il prezzo deve pur essere giustificato in qualche modo dal pedigree del vino.

Ma l’unica inconfutabile verità potrà garantirvela solo il vostro palato.

Il più esperto dei degustatori vi darà sempre consigli e suggerimenti senz’altro validi, ma non potrà mai darvi garanzia che quello che state per bere vi piacerà al 100%. Chi può darvela? Il vostro palato.

Chiaramente, come tutte le capacità, anche quella “degustatrice” del palato è da educare ed “allenare” con l’esperienza. Se gli farete provare vini diversi e avrete una certa costanza nel vostro percorso di degustazione e crescita personale, otterrete sicuramente buoni risultati e potrete contare negli anni su un palato affidabile.

Regola N°5: RELAX! Avete appena comprato una bottiglia di vino, ma non vi ha in alcun modo soddisfatto? Avete seguito il consiglio di quel vostro amico, che sembrava tanto affidabile ed esperto, ma siete rimasti delusi dalla scelta? Avete ordinato una bottiglia costosa al ristorante, ma è stato un flop totale?

Tranquilli!

In fondo questa non è che UNA esperienza fallimentare nella miriade di possibilità che potrete vivere anno dopo anno, assaggio dopo assaggio.

Il vostro viaggio nel mondo del vino è appena cominciato. La strada è lunga e… molto piacevole!

Per cui rilassatevi ed affrontate ogni bottiglia di vino come se fosse il primo giorno di scuola: con quel misto di paure, emozioni, aspettative e frenesie che accompagnano il bambino quando varca la porta della scuola, con in spalla il suo zainetto carico di avventure tutte da vivere e di sogni da realizzare, e lo sguardo proiettato in avanti, verso il fulgido futuro che lo attende.