L'ENOTURISMO IN ROMAGNA: UN VIAGGIO TRA LE METE IMPERDIBILI DEL TERRITORIO FORLIVESE
di SIMONA CARLONI - 04 marzo 2018
Oggi sempre più spesso sentiamo parlare di “enoturismo”, un termine entrato ormai a far parte del vocabolario di tutti gli appassionati di vino e non solo. Ma cosa si intende per “enoturismo” e qual è il profilo dell’”enoturista” di oggi?
Per “enoturismo” si intende quel fenomeno sociale che ha come principio fondante la conoscenza di un territorio mediante l’esplorazione delle tradizioni, dei sapori e dei vini che caratterizzano una specifica area, in un perfetto equilibrio fra scoperta degli elementi distintivi della cultura locale e analisi delle produzioni vitivinicole proprie di un luogo. Potremmo definirlo una sorta di turismo tematico, che rende protagonista il vino e la sua produzione, passando attraverso la degustazione come esperienza conoscitiva personale di sperimentazione. Il vino diventa così un veicolo di comunicazione e promozione, un’occasione per conoscere, esplorare e valorizzare un territorio e tutto ciò che esso può raccontare: la sua storia, le sue radici più genuine, le sue peculiarità, i volti che da generazioni ne sono protagonisti.
Stiamo parlando di un fenomeno in continua crescita che, attualmente, conta oltre 3 milioni di turisti all’anno ed è destinato a crescere ancora, considerando i trend di sviluppo del 2017. Tra le regioni più gettonate, per chi decide di intraprendere il turismo del vino, ci sono la Toscana, il Veneto, il Piemonte, le Marche e l’Abruzzo: questa la classifica secondo il portale turistico Hometogo.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla definizione di un nuovo modo di “fare vacanza” che concepisce il viaggio nella sua natura strumentale, ovvero come pretesto per scoprire nuovi luoghi attraverso esperienze speciali di evasione e fuga che restano impresse nella memoria e nel cuore e che, nella maggior parte dei casi, sanno unire l’esigenza di relax e riposo ad un percorso a tappe fra i luoghi più tipici del cibo e del vino.
In Italia si comincia a parlare di “enoturismo” circa 25 anni fa, grazie soprattutto all’importante lavoro di promozione svolto da associazioni nazionali di tutela del vino e del territorio che hanno da sempre come obiettivo la difesa e la valorizzazione della cultura vitivinicola italiana attraverso la riqualificazione in chiave turistica di aree del Paese a forte vocazione vitivinicola. Città del Vino (1987) e Movimento del Turismo del Vino (1993) sono, a tal proposito, due esempi assolutamente degni e meritevoli di essere citati. È proprio a queste associazioni che dobbiamo l’istituzione di alcune delle manifestazioni nazionali che dall’enoturismo traggono la loro origine fondante e la fonte del loro successo. Sto parlando di iniziative come “Cantine Aperte”, “Calici sotto le stelle”, “Benvenuta Vendemmia”, “Strade del vino”, nate per far conoscere più da vicino l’attività ed i prodotti delle cantine del territorio, offrendo un esempio concreto di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia ambientale e dell’agricoltura di qualità.
Queste manifestazioni segnano un punto di svolta nella storia dell’enoturismo italiano, perché negli anni hanno permesso a milioni di amanti del vino di entrare in cantina, stringere la mano ai produttori e trasformare in un’esperienza personale, reale ed autentica, la conoscenza di un mondo dalle mille sfumature com'è quello del vino.
La degustazione di vino, spesso preceduta dalla visita in cantina e dal percorso all’interno dell’azienda e tra i vigneti di produzione, è l’attività prediletta dall’enoturista.
In questo articolo vi propongo i percorsi che ho personalmente provato e degustato nella zona del forlivese, per darvi qualche spunto da cui partire per “esplorare” il nostro stupendo territorio vitivinicolo.
Il mio itinerario inizia da Fattoria Ca’ Rossa a Bertinoro, dove i due titolari Massimo Masotti e Liana Landini accolgono su prenotazione tutti i visitatori che desiderano scoprire i segreti dell’azienda. La visita parte dai vigneti per arrivare sino ai luoghi nei quali avviene la produzione e l’imbottigliamento del vino: un percorso arricchito da aneddoti e storie sull’azienda e sul territorio e da approfondimenti interessanti sulle antiche tecniche di lavorazione. Al termine della visita, i partecipanti possono degustare, seduti all’interno della piccola cantina-enoteca dei Masotti, una selezione dei migliori vini prodotti, in abbinamento ai salumi ed ai formaggi locali.
Sempre a Bertinoro sorge un’altra istituzione dell’enoturismo romagnolo: Fattoria Paradiso di proprietà della famiglia Pezzi. L’azienda, oltre all’interessante Museo del Vino, che offre una delle più belle collezioni italiane di bottiglie storiche, e al Museo di Civiltà Contadina, propone ai visitatori un’interessante percorso di visita guidata fra i tesori storici e naturalistici di questa antica azienda locale, sospesa fra tradizione contadina e modernità.
Il nostro viaggio tra le tappe enoturistiche romagnole di Forlì prosegue con Tenuta Condè fondata da Francesco Condello nel 2001 nell’intento di proseguire l’antica tradizione vitivinicola dei nonni. Circondata dalle colline di Predappio, culla del Sangiovese, Tenuta Condè apre su prenotazione le porte della sua cantina ai turisti desiderosi di saperne di più sulla storia, la produzione e i segreti della vigna di Condè. Al termine del percorso, gli enoturisti possono degustare i vini di produzione dell’azienda ed assaggiare dal vivo tutto il sapore ed il gusto della terra del Sangiovese.
Proseguiamo il percorso con una tappa a Podere del Nespoli, nella Valle del Bidente, dove dal 1929 i discendenti di Attilio Ravaioli coltivano i 110 ettari di filari di proprietà dell’azienda. Podere del Nespoli sorge nel borgo di Nespoli, dove da quasi un secolo il Sangiovese è indiscusso protagonista. I visitatori possono scoprire i segreti di Podere del Nespoli tutti i giorni dalle 11:00 alle 16:00 su prenotazione: al termine del percorso ad attendere gli ospiti c’è una degustazione dei migliori vini dell’azienda.
Nel territorio forlivese, immersi nello splendido scenario di Predappio, sorgono i vigneti della Tenuta Drei Donà, appartenente ai conti Drei Donà dagli inizi del secolo e da sempre dedita alla produzione di uve sangiovese. Gli enoturisti amanti della natura possono passeggiare, in un interessante percorso di visita, tra le vigne assolate fino alla cantina storica, dove li attende una degustazione guidata di tre vini, di cui due riserve, in abbinamento ad alcune specialità della Vineria dei conti Drei Donà. Su richiesta è possibile organizzare presso l’azienda visite e degustazioni private anche di annate storiche e/o grandi formati che riposano gelosamente custoditi nell’infernotto della cantina. Periodicamente, o su prenotazione, la tenuta ospita mini corsi di degustazione ed approfondimento.
Sulle colline di Castrocaro (FC) si estende l’azienda Marta Valpiani, di proprietà di Elisa e della madre Marta Valpiani con una conduzione tutta al femminile. Qui gli enoturisti possono scoprire i segreti del vino e della sua produzione e, dopo una passeggiata nei vigneti dell’azienda, pranzare o fare un aperitivo assaggiando le specialità locali in abbinamento ai vini dell’azienda.
Queste sono solo alcune delle aziende che permettono agli enoturisti di scoprire le meraviglie del vino e del suo territorio nel territorio forlivese.
Se la vostra azienda offre un servizio “enoturistico” di visita con degustazione e volete proporla ai nostri lettori, potete contattarmi ad info@enocode.com: sarò lieta di venire ad approfondire la conoscenza della vostra azienda, per raccontarlo in uno dei miei articoli.
Nel prossimo articolo vi porterò alla scoperta degli itinerari vitivinicoli del Cesenate. #staytuned
Per “enoturismo” si intende quel fenomeno sociale che ha come principio fondante la conoscenza di un territorio mediante l’esplorazione delle tradizioni, dei sapori e dei vini che caratterizzano una specifica area, in un perfetto equilibrio fra scoperta degli elementi distintivi della cultura locale e analisi delle produzioni vitivinicole proprie di un luogo. Potremmo definirlo una sorta di turismo tematico, che rende protagonista il vino e la sua produzione, passando attraverso la degustazione come esperienza conoscitiva personale di sperimentazione. Il vino diventa così un veicolo di comunicazione e promozione, un’occasione per conoscere, esplorare e valorizzare un territorio e tutto ciò che esso può raccontare: la sua storia, le sue radici più genuine, le sue peculiarità, i volti che da generazioni ne sono protagonisti.
Stiamo parlando di un fenomeno in continua crescita che, attualmente, conta oltre 3 milioni di turisti all’anno ed è destinato a crescere ancora, considerando i trend di sviluppo del 2017. Tra le regioni più gettonate, per chi decide di intraprendere il turismo del vino, ci sono la Toscana, il Veneto, il Piemonte, le Marche e l’Abruzzo: questa la classifica secondo il portale turistico Hometogo.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla definizione di un nuovo modo di “fare vacanza” che concepisce il viaggio nella sua natura strumentale, ovvero come pretesto per scoprire nuovi luoghi attraverso esperienze speciali di evasione e fuga che restano impresse nella memoria e nel cuore e che, nella maggior parte dei casi, sanno unire l’esigenza di relax e riposo ad un percorso a tappe fra i luoghi più tipici del cibo e del vino.
In Italia si comincia a parlare di “enoturismo” circa 25 anni fa, grazie soprattutto all’importante lavoro di promozione svolto da associazioni nazionali di tutela del vino e del territorio che hanno da sempre come obiettivo la difesa e la valorizzazione della cultura vitivinicola italiana attraverso la riqualificazione in chiave turistica di aree del Paese a forte vocazione vitivinicola. Città del Vino (1987) e Movimento del Turismo del Vino (1993) sono, a tal proposito, due esempi assolutamente degni e meritevoli di essere citati. È proprio a queste associazioni che dobbiamo l’istituzione di alcune delle manifestazioni nazionali che dall’enoturismo traggono la loro origine fondante e la fonte del loro successo. Sto parlando di iniziative come “Cantine Aperte”, “Calici sotto le stelle”, “Benvenuta Vendemmia”, “Strade del vino”, nate per far conoscere più da vicino l’attività ed i prodotti delle cantine del territorio, offrendo un esempio concreto di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia ambientale e dell’agricoltura di qualità.
Queste manifestazioni segnano un punto di svolta nella storia dell’enoturismo italiano, perché negli anni hanno permesso a milioni di amanti del vino di entrare in cantina, stringere la mano ai produttori e trasformare in un’esperienza personale, reale ed autentica, la conoscenza di un mondo dalle mille sfumature com'è quello del vino.
La degustazione di vino, spesso preceduta dalla visita in cantina e dal percorso all’interno dell’azienda e tra i vigneti di produzione, è l’attività prediletta dall’enoturista.
La Romagna del Vino: le cantine più gettonate dall’enoturista nel Forlivese
Veniamo alla mia patria, la Romagna, e alle aziende vitivinicole che propongono un percorso di visita agli enoturisti più curiosi.In questo articolo vi propongo i percorsi che ho personalmente provato e degustato nella zona del forlivese, per darvi qualche spunto da cui partire per “esplorare” il nostro stupendo territorio vitivinicolo.
Il mio itinerario inizia da Fattoria Ca’ Rossa a Bertinoro, dove i due titolari Massimo Masotti e Liana Landini accolgono su prenotazione tutti i visitatori che desiderano scoprire i segreti dell’azienda. La visita parte dai vigneti per arrivare sino ai luoghi nei quali avviene la produzione e l’imbottigliamento del vino: un percorso arricchito da aneddoti e storie sull’azienda e sul territorio e da approfondimenti interessanti sulle antiche tecniche di lavorazione. Al termine della visita, i partecipanti possono degustare, seduti all’interno della piccola cantina-enoteca dei Masotti, una selezione dei migliori vini prodotti, in abbinamento ai salumi ed ai formaggi locali.
Sempre a Bertinoro sorge un’altra istituzione dell’enoturismo romagnolo: Fattoria Paradiso di proprietà della famiglia Pezzi. L’azienda, oltre all’interessante Museo del Vino, che offre una delle più belle collezioni italiane di bottiglie storiche, e al Museo di Civiltà Contadina, propone ai visitatori un’interessante percorso di visita guidata fra i tesori storici e naturalistici di questa antica azienda locale, sospesa fra tradizione contadina e modernità.
Il nostro viaggio tra le tappe enoturistiche romagnole di Forlì prosegue con Tenuta Condè fondata da Francesco Condello nel 2001 nell’intento di proseguire l’antica tradizione vitivinicola dei nonni. Circondata dalle colline di Predappio, culla del Sangiovese, Tenuta Condè apre su prenotazione le porte della sua cantina ai turisti desiderosi di saperne di più sulla storia, la produzione e i segreti della vigna di Condè. Al termine del percorso, gli enoturisti possono degustare i vini di produzione dell’azienda ed assaggiare dal vivo tutto il sapore ed il gusto della terra del Sangiovese.
Proseguiamo il percorso con una tappa a Podere del Nespoli, nella Valle del Bidente, dove dal 1929 i discendenti di Attilio Ravaioli coltivano i 110 ettari di filari di proprietà dell’azienda. Podere del Nespoli sorge nel borgo di Nespoli, dove da quasi un secolo il Sangiovese è indiscusso protagonista. I visitatori possono scoprire i segreti di Podere del Nespoli tutti i giorni dalle 11:00 alle 16:00 su prenotazione: al termine del percorso ad attendere gli ospiti c’è una degustazione dei migliori vini dell’azienda.
Nel territorio forlivese, immersi nello splendido scenario di Predappio, sorgono i vigneti della Tenuta Drei Donà, appartenente ai conti Drei Donà dagli inizi del secolo e da sempre dedita alla produzione di uve sangiovese. Gli enoturisti amanti della natura possono passeggiare, in un interessante percorso di visita, tra le vigne assolate fino alla cantina storica, dove li attende una degustazione guidata di tre vini, di cui due riserve, in abbinamento ad alcune specialità della Vineria dei conti Drei Donà. Su richiesta è possibile organizzare presso l’azienda visite e degustazioni private anche di annate storiche e/o grandi formati che riposano gelosamente custoditi nell’infernotto della cantina. Periodicamente, o su prenotazione, la tenuta ospita mini corsi di degustazione ed approfondimento.
Sulle colline di Castrocaro (FC) si estende l’azienda Marta Valpiani, di proprietà di Elisa e della madre Marta Valpiani con una conduzione tutta al femminile. Qui gli enoturisti possono scoprire i segreti del vino e della sua produzione e, dopo una passeggiata nei vigneti dell’azienda, pranzare o fare un aperitivo assaggiando le specialità locali in abbinamento ai vini dell’azienda.
Queste sono solo alcune delle aziende che permettono agli enoturisti di scoprire le meraviglie del vino e del suo territorio nel territorio forlivese.
Se la vostra azienda offre un servizio “enoturistico” di visita con degustazione e volete proporla ai nostri lettori, potete contattarmi ad info@enocode.com: sarò lieta di venire ad approfondire la conoscenza della vostra azienda, per raccontarlo in uno dei miei articoli.
Nel prossimo articolo vi porterò alla scoperta degli itinerari vitivinicoli del Cesenate. #staytuned