IL DOMAINE CONFURON-COTETIDOT, YVES E IL SUO VOSNE-ROMANÉE 1ER CRU LES SUCHOTS 2017

IL DOMAINE CONFURON-COTETIDOT, YVES E IL SUO VOSNE-ROMANÉE 1ER CRU LES SUCHOTS 2017
Yves Confuron ama nascondersi. È solito farlo indossando maglioni informi dai colori spenti. Ancor più lo fa indossando la maschera del vignaiolo di Borgogna altezzoso e distaccato. Eppure i suoi vini lo tradiscono quasi ad ogni assaggio. Per quanto finga un approccio superficiale e sbrigativo, i suoi vini raccontano una storia diversa, fatta di tatto e viscere.
 
Il Domaine Confuron-Cotetidot - di cui Yves è régisseur dal 1995 - sorge nel 1964 a Vosne-Romanée dal matrimonio tra Jacky Confuron e Bernadette Cotetidot, due famiglie che solcano le vigne di Borgogna dal XIV secolo.
 
Attualmente è in possesso di undici ettari di vigne, di età media di 65 anni, con le piante più vecchie messe a dimora subito dopo l’arrivo della fillossera. Il vigneto insiste prevalentemente nella Côte de Nuits, dove vanta appezzamenti in quattro diversi Grand Cru (Echezeaux, Clos de Vougeot, Charmes-Chambertin, Mazis-Chambertin) e sei Premier Cru, tra cui una preziosa e generosa porzione di 2,16 ettari nel Premier Cru di Vosne-Romanée Les Suchots. Yves lavora nel segno della tradizione, con la tendenza a raccogliere le uve a piena maturità. Le rese su Premier Cru e Grand Cru si attestano sui 28 q.li/ettaro. Le vinificazioni si svolgono a grappolo intero, con acini interamente pigiati e senza controllo delle temperature. Gli affinamenti sono all’insegna della pazienza, con soste in legni quasi esclusivamente esausti che si spingono anche a 28 mesi. La gestione della vigna è in biologico senza certificazione.
 
Così nascono vini strettamente legati al territorio di provenienza; vini solidi, dalla densità generosa e dall’energia tannica vibrante, pur senza pressioni astringenti; vini pensati per dialogare a lungo con il tempo.
 
Il "Les Suchots" è un climat di 13,08 ettari suddivisi in due parcelle contigue poste nel settore settentrionale del comune di Vosne-Romanée. Le vigne pettinano un piccolo avvallamento della Côte, incastonato tra l’ echezeaux, a nord, e il Romanée-Saint-Vivant e il Richebourg, a sud. Il suolo è eterogeneo, con poca materia organica nella porzione superiore e argille brune nella parte inferiore. Determinante l’influenza della vicina Combe Brûlée e delle sue correnti calde che si insinuano nella vena collassata della costa fino al Climat.
 
La versione 2017 di Yves mostra i consueti toni scuri, di frutta matura e petali blu. Le spezie di Vosne qui assumono toni più dolci. La bocca svela una materia di velluto, calore e densità, con una pressione tannica che appare mansueta solo prima della deglutizione. Un vino che fonde la lentezza espressiva del domaine alla maggiore disponibilità del millesimo.