LOIRA, IL GIARDINO DI FRANCIA

LOIRA, IL GIARDINO DI FRANCIA
Si fa presto a dire LOIRA. Cinque lettere che occupano un quinto del territorio francese. 
 
   Ancora più veloce è la monosillaba della pronuncia originaria “lùàr”, che comprime oltre mille chilometri di fiume, dalle sorgenti sul Monte Gerbier De Jonc fino all'estuario atlantico a Nantes.
 
   Varietà di condizioni pedoclimatiche, orografiche, ampelografiche ed enologiche che possono essere raccontate solo se si analizzano distintamente le sue 68 denominazioni (AOC), che troviamo schierate su quattro macro aree che dall’oceano Atlantico si spostano verso il centro della Francia: PAYS NANTAIS, ANJOU ET SAUMUROIS, TOURAINE e VIGNOBLE DU CENTRE.
 
Sono a dimora una dozzina di vitigni bianchi ed una dozzina di vitigni rossi, ma con un cannocchiale potremmo riconoscere due terzetti che si staccano dal plotone degli inseguitori:
chenin, melon de Bourgogne e sauvignon, che si contendono la leadership territoriale dei bianchi, e il breton (cabernet franc) a guidare in solitaria la triade completata da gamay e pinot nero sul fronte dei rossi.
 
Il MELON dà vita a quell'unicum che è il MUSCADET, una soluzione idroalcolica che marita felicemente la freschezza di una centrifuga di agrumi (con scorza) a una secchiata di Atlantico. D'altronde si produce attorno all'estuario, nella sezione più orientale dell’area conosciuta come Pays Nantais, su suoli sabbiosi, ricchi di minerali, arenarie, graniti e scisti.
 
Il SAUVIGNON (che non è ancora parolaccia anche se deliberiamo il fumus persecutionis per i vitigni internazionali) raggiunge i vertici espressivi nelle appellazioni di SANCERRE, POUILLY FUMÉ e POUILLY SUR LOIRE, all’estremità opposta della foce del fiume, in quella macro area conosciuta come Vignoble du Centre (o Centre-Loire). Qui dominano prevalentemente suoli argilloso-calcarei, ricchi di selce in prossimità del letto del fiume.
  
Ma non vi è dubbio che sia lo CHENIN il protagonista indiscusso nel cuore della regione. Un legame identitario, quello tra chenin e Loira, che va oltre la variopinta proposta di stili e territori che si possono incontrare nelle due macro aree di Anjou et Saumurois e Touraine. Se Anjou è contraddistinto da suoli scistosi di natura arenacea derivanti dal massiccio Armoricano, i suoli calcareo argillosi ricchi di selce del Saumurois e di Touraine sorgono su strati più o meno profondi di tufo (tuffeau). SAVENNIÈRES, QUARTS DE CHAUME, BONNEZEAUX, MONTLOUIS e VOUVRAY sono le Aoc sugli scudi, con lo chenin che si plasma fino a diventare - nella lapidaria e condivisibile definizione di Bettane e Dessauve - minerale e serrato a Savennières, grasso a Saumur, floreale e fruttato a Vouvray e Montlouis. Una varietà sempre sorretta da una vena di freschezza tracciante e saporita, che accende le versioni secche e spumanti ed esalta quelle dolci e botritizzate.
 
Quella di GAMAY e PINOT NERO, rispetto al dominio rossista del cabernet franc, è una tenue resistenza che si consolida solo nel settore più orientale della denominazione (Vignoble du Centre) e in Alvernia (Auvergne), l’avamposto più meridionale della regione a soli 150 chilometri in direzione ovest da Lione. Qui Il PINOT NOIR accetta di buon grado il ruolo di spalla a Sauvignon & Co. anche perché sa che non troppo distanti splendono i PINOT NOIR di Borgogna e Champagne.
 
DULCIS IN FUNDO il rosso più rappresentativo, il degno contraltare allo Chenin: il CABERNET FRANC, localmente detto anche Breton. Chi ha avuto la fortuna di bere qualche vecchia annata di CLOS ROUGEARD può avere l'ottica tarata per traguardare la sua luminosità all’interno della costellazione enologica. SAUMUR, SAUMUR-CHAMPIGNY, CHINON, ANJOU e TOURAINE offrono dei BRETON in purezza diversamente luminosi. Proprio due villaggi (a cui corrispondono altrettante Aoc) della Touraine hanno colonizzato da qualche anno almeno un ventricolo del mio cuore: BOURGUEIL e SAINT NICOLAS DE BOURGUEIL.


 
In principio fu un Bourgueil "NUIT D'IVRESSE" dei coniugi Breton, tracannato in un aperitivo a Bruxelles, a preludere contemporaneamente alla notte d'ebrezza e alla mia cotta per quel tipo di vini decisamente franc(hi). Certamente la malia fu amplificata dalla vinificazione “naturale” e dalla "VENDANGE ENTIERES" tanto in voga in loco. Una pratica, quest’ultima, che se da un lato apporta una vivace leggiadria, dall’altra rischia di limitare una riconducibilità territoriale.
 
   Comunque sia in seguito fu un BOURGUEIL del domaine de la Lande 96 a dimostrarmi in souplesse come quella leggerezza potesse attraversare il tempo senza sfumare, anzi focalizzando con maggiore definizione il frutto in un flusso di sapore sottile e teso.
 
 Che bello, pensai, un vino che mantiene un approccio scanzonato, autoironico ed iconoclasta anche nella terza età!
 
  Il terzo indizio fu la prova: LE VIN D'UNE OREILLE 2010 di SEBASTIEN DAVID, vigneron allineato alla filosofia biodinamica a Saint Nicolas de Bourgueil. Trazione integrale dritto verso il cielo: essenza di bacche rosse e se possibile un livello di grazie ancora più aerea, sia per la presenza di sabbie e silicio nella parcella di provenienza, sia per la tradizionale leggerezza di stile in voga a Saint Nicolas.
 
   La simpatia verso questi vini si è fortificata anche grazie a tre caratteristiche secondarie:
  1. Stragrande maggioranza di produttori biodinamici, biologici o in conversione;
  2. Totalità di produttori piccoli o medio piccoli;
  3. Costo delle bottiglie al pubblico che raramente supera le due decine di euro.
A onor del vero mi sembra giusto rimarcare che quando si attribuiscono dei punteggi in centesimi per i vini di queste zone difficilmente scattano dei “punteggioni”; tuttavia ritengo che questi vini suggeriscano, insieme a tutti i prodotti lontani da una qualsiasi voglia di apparire, un valore aggiuntivo per la bellezza della semplicità, la digeribilità e il fascino di chi non è soggetto alle mode. E qui si aprirebbe un lungo e annoso capitolo.......
 
Fermo qui di seguito alcune impressioni sui vini di Bourgueil e Saint Nicolas de Bourgueil estrapolate durante la mia recente partecipazione a tre avamposti agguerriti del bio:
GRENIER ST JEAN ad ANGERS del circuito REINASSANCE DES APPELLATIONS, LA LEVEE DE LA LOIRE ad ANGERS, e LA DIVE BOUTEILLE a Saumur. Le prime note soBOURGUEIL E SAINT NICOLAS DE BOURGUEIL:
88/100
HURLUBERLU 2015 di Sebastien David - Saint Nicolas de Bourgueil

HURLUBERLU 2015 di Sebastien David - Saint Nicolas de Bourgueil

"C'est un coca?" è stata la mia prima domanda (guardatevi un po' limmagine della bottiglia!). Nascosta sotto la deliziosa ma uniformante coltre della macerazione carbonica (rafano, peperone...), un infuso di lampone ibisco e litchi. L'entrata in bocca è da spremuta per il crepitio del frutto che sembra non conoscere lieviti, alcool od ossigeno, ma poi s'innesta la progressione del tannino che sostiene e risolve disinvoltamente l'entrata vinosa. VINO DALLA BEVIBILITA' PERICOLOSA.
REGIONE: FRANCIA - LOIRA
PRODUTTORE: SEBASTIEN DAVID
DENOMINAZIONE: SAINT NICOLAS DE BOURGUEIL
NOME: HURLUBERLU
ANNO: 2015
PREZZO ONLINE: € 15
92/100
GRAND MONT 2014 di Chateau de la Chevalerie - Bourgueil

GRAND MONT 2014 di Chateau de la Chevalerie - Bourgueil

     Il côté austero di Bourgueil al pari di Yannick Amirault. Naso ancora un po' contratto con la mora ed il pepe rosa che riescono a sfuggire insieme ai chiodi di garofano all'attrazione gravitazionale di un buco nero. Un bisbiglio di cassis e di susina selvatica fanno intuire una profondità che si disvela già in bocca. Tannini fitti, di foggia straordinaria e compiuta maturità che accolgono il gusto e lo trascinano sine finis. GRAN VINO.
REGIONE: FRANCIA - LOIRA
PRODUTTORE: CHATEAU DE LA CHEVALERIE
DENOMINAZIONE: BOURGUEIL
NOME: GRAND MONT
ANNO: 2014
PREZZO ONLINE: € 30
87/100
DYONISOS 2014 di Domaine du Mortier - Saint Nicolas de Bourgueil

DYONISOS 2014 di Domaine du Mortier - Saint Nicolas de Bourgueil

Le piante cinquantenni di questa parcella sono radicate in un suolo prevalentemente argilloso calcareo su substrati di tufo giallo e gesso. Naso leggiadro e vaporoso, con i consueti descrittori di frutti di bosco e fiori scuri umbratili. Tannini levigati che aiutano l'intensità di un frutto pulitissimo e sottile. Chiusura lunga senza cali di tensione ma anche senza articolazioni. (blame it on my youth). UN’IDEA VERTICALE DI UVA.
REGIONE: FRANCIA - LOIRA
PRODUTTORE: DOMAINE DU MORTIER
DENOMINAZIONE: SAINT NICOLAS DE BOURGUEIL
NOME: DYONISOS
ANNO: 2014
86/100
LES GRAVIERS 2015 di Domaine De La Lande - Bourgueil

LES GRAVIERS 2015 di Domaine De La Lande - Bourgueil

Vino già espressivo nella sua paletta aromatica, con la comparsa di una sensazione di frutta elaborata (marmellata di susine), pepe di Sichuan, mirtillo, viola, cuticola di peperone verde alla brace. Gusto ampio, che si espande in bocca e ripropone la suadenza annunciata dall'olfatto. Tannini vellutati e buona sapidità permettono una buona persistenza e consigliano un pronto consumo. PER PRINCIPIANTI DEL LATO DURO DELLA BEVA.
REGIONE: FRANCIA - LOIRA
PRODUTTORE: DOMAINE DE LA LANDE
DENOMINAZIONE: BOURGUEIL
NOME: LES GRAVIERS
ANNO: 2015
PREZZO ONLINE: € 14
89/100
LES PERRUCHES 2014 di Domaine De La Cotelleraie - Saint Nicolas De Bourgueil

LES PERRUCHES 2014 di Domaine De La Cotelleraie - Saint Nicolas De Bourgueil

      Vino più materico dei precedenti - in linea con lo stile del produttore - nonostante la presenza di grave e silicio ad alleggerire le argille gialle. Vino che spinge meno sul pedale della freschezza ma che riesce ad esprimere con grazia la dolce maturità del frutto e l'importante presenza (considerando la zona) di alcoli e polialcoli. Tannino che spinge inguainato in un vestito di seta. Il terreno dona sale e mineralità ed il sapore del vino ringrazia. L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL CALORE A SAINT NICOLAS.
REGIONE: FRANCIA - LOIRA
PRODUTTORE: DOMAINE DE LA COTELLERAIE
DENOMINAZIONE: SAINT NICOLAS DE BOURGUEIL
NOME: LES PERRUCHES
ANNO: 2014
PREZZO ONLINE: € 15
87/100
LES MARSAULES 2012 di Domaine Du Bel Air - Bourgueil

LES MARSAULES 2012 di Domaine Du Bel Air - Bourgueil

Naso affascinante per il contrasto tra vapori di frutta e fiori ed umori di sottobosco. La severità delle note boisé contrappunta anche il palato. La bocca è un flusso compresso di essenza di more, chiodi di garofano e cacao, che non appena cede un attimo di maturità o di dolcezza riparte stizzito con grande energia. Sembra un gioco delle parti tra il cabenet franc, le sabbie e le craie micacée. CHISSA' SE IL GIOVANE SI FARA' O E' GIA' FATTO.
REGIONE: FRANCIA - LOIRA
PRODUTTORE: DOMAINE DU BEL AIR
DENOMINAZIONE: BOURGUEIL
NOME: LES MARSAULES
ANNO: 2012
PREZZO ONLINE: € 20