NOCODE: VINO E MANGA. QUANDO IL VINO DIVENTA ICONA E IL FUMETTO UN MODO PER IMPARARE A DEGUSTARE

NOCODE: VINO E MANGA. QUANDO IL VINO DIVENTA ICONA  E IL FUMETTO UN MODO PER IMPARARE A DEGUSTARE

Per quelli che negli anni ’80 sono cresciuti con Goldrake, Candy Candy, Lady Oscar e quello sfigato di Remì… questo manga sul vino - Kami no shizuku 神の雫 - (la giusta traduzione in italiano è Le gocce di Dio) - potrebbe essere un risveglio del nostro immaginario infantile, se non altro per il tratto tipico del cartoon giapponese con il quale ci siamo riempiti gli occhi. 


Se invece vogliamo concederci un piglio sociologico e vogliamo chiederci: nell’immaginario collettivo giapponese, come è entrato il vino? È questo manga un modo per rendere il vino un tema popolare e al contempo di nicchia? 

Mi sento di rispondere "sì" e avanzerei anche timidamente che ha spostato qualche numero nella vendita dei vini francesi sul mercato nipponico. 

Ma procediamo per gradi e fumetti:  un manga sul vino, in giapponese, tradotto ed editato poi in Francia. Sullo sfondo di una storia avvincente, abbiamo un vero e proprio divertissement  di enologia in erba, con legenda per comprendere i termini, la descrizioni dei vini i sentori e i profumi. Una sorta di terroir vs terroir, con tanto di recensione e voto dei  vini. E secondo alcune narrazioni anche un processo di iconizzazione. 


Kami no shizuku  è  un progetto di una squadra creativa che si firma con uno pseudonimo: Tadashi AGI & SHU OKIMOTO. Dal 2004, pubblicato in più serie: al momento attuale se ne contano 3.I francesi lo traducono. L’editore è Glénat . Sono edizioni tascabili, le trovate in ogni FNAC in Francia o le potete acquistare on-line.
Il costo è circa di 9€ per ogni volume, nel quale troverete l’avventura legata ai vini descritti in appendice. "Le mariage de la fiction et de la réalité". 
Così nella prefazione al primo volume  definisce questo manga  il professore Michel Dovaz, giornalista e collaboratore di numerose guide e riviste francesi. 


Nel 2009 approda alla Tv giapponese. 

Se la domanda è: ma la lettura è impegnativa?
Se amate il vino, se siete neofiti o conoscitori e volete divertivi, la risposta è no. La lettura è spassosa. La trama degna di una sceneggiatura che volentieri affiderei ai produttori di alcune serie Tv che passano su Netflix.


Piano americano, un letto, un uomo morente. L’uomo è il critico di vino più famoso del Giappone.
Il solito gioco: l’uomo ha un impero, ha una collezione di vini che provengono da tutto il mondo.
Guarda caso sono vini eccezionali, gli stessi vini blasonati di cui  potremmo trovare traccia in una guida come “i 100 vini da bere una volta nella vita” e non solo. Sono tutti frutto della sua ricerca, delle sue scoperte. Gioielli di fine wines, che magari stanno bene anche nelle aste londinesi, in quei pomeriggi in cui l’ora del tea diventa noiosa. Oppure che sono in commercio e il produttore è un personaggio di cui vale la pena scoprirne i segreti. 

Il critico morente si chiama YUKATA, ha un figlio: SHIZUKU. SHIZUKU non ama il padre, non l’ha mai frequentato. È un impiegato lui, ha una visione della vita pop, il vino non gli piace,  non l’ha mai bevuto. Quando si dice…non farò mai ciò che fa mio padre, ecco, tipo così! La birra invece gli piace.  È un venditore e degustatore di birra. Ma il suo gusto e il suo istinto e il suo alfabeto palatale non sono per niente male. Viene chiamato a palazzo, dal padre. Scopre che è appena morto. Si legge il testamento. Ci sono tutti i componenti della famiglia. 

La tipica giornata in cui puoi scoprire - ad esempio- di avere un fratellastro ISSEI TOOMINE di cui ignoravi l’esistenza e che -guarda caso - è lì per l’eredità…quella che pensavi fosse la tua.
Con l’unica differenza che costui è un critico di vino - il delfino del padre - adottato da lui per seguirlo nella sua professione.


E qui capiamo perché il vino diviene come un’ossessione: per accedere all’eredità bisogna scoprire i 13 vini descritti nel testamento. 12 vini classificati come “gli Apostoli” mentre il tredicesimo”  Gocce di Dio”. 

IO TIFO PER IL FIGLIO CHE BEVE BIRRA E non ci capisce niente di vino... sarà per ignoranza o affinità!

Qui comincia la gara trai due. 

Solito schema che regge le storie degli eroi e rende ogni trama avvincente: eroe - nemico - bottino (ricompensa) - aiutanti - prove da superare. Gli aiutanti sono descritti con dovizia di particolari: c’è questa ragazza - sommelier principiante MIYABI - e non solo - che aiuta il nostro protagonista nella risoluzione di questo rebus.

Così, nel tiepido di questa giornata di fine estate, mentre torniamo alla realtà di inizio autunno, mi sono anche chiesta:

 Diabolik ed Eva Kant, che vini avrebbero bevuto? Quanto branding saremo riusciti a fare, facendo bere ai nostri eroi un vino piuttosto che un altro?

E se  vi state facendo domande del tipo: 

Questo manga ha aperto in qualche modo  e foraggiato qualche produttore di vino…beh, non è causale direi che i francesi abbiano deciso ti tradurlo, no? 
Se avete voglia di immergervi in questo caso: 
YouTube alla voce Goutes de Dieu: 
https://youtu.be/qBpggBTZXDc