ROMAGNA E TENUTA CONDÉ, EPPUR SI MUOVE

ROMAGNA E TENUTA CONDÉ, EPPUR SI MUOVE
Pensi alla Romagna e pensi al CALORE. Vuoi per le spiagge assolate, vuoi per il carattere dei romagnoli.
Pensi alla Romagna e pensi all'ABBONDANZA. Vuoi per le forme giunoniche delle donne felliniane, vuoi per le porzioni delle pietanze servite nelle osterie.
 
Stereotipi, scolpiti nell’immaginario collettivo, che non hanno risparmiato i modelli enologici locali, con la tipologia “Riserva” sacrificata troppo a lungo in nome delle (sur)maturazioni, delle (sovra)estrazioni e dell’(ab)uso del legno.
 
Una tendenza che ci stiamo pian piano lasciando alle spalle per merito di quel drappello di produttori – oggi non più così sparuto – che insegue il Santo Graal della BEVIBILITA’, prediligendo il dettaglio al volume e la profondità alla potenza fine a sé stessa.
 
Senza che diventi nuovamente una mera questione di stile (a ciascuno il suo!), quello che conforta è vedere come siano sempre più numerosi i vini che riflettono, ma soprattutto RISPETTANO, i territori e le sottozone di provenienza. Vini sempre più vicini alla terra e sempre meno figli di filosofie interventiste in cantina.
 
     L’ultima piacevole inversione di rotta arriva dalla Tenuta Condé, a Fiumana di Predappio. La regista del cambiamento è CHIARA CONDELLO, subentrata nel 2015 al padre Francesco nella gestione operativa dell’azienda di famiglia.
 
Nell’anno del suo insediamento Chiara è riuscita a rivoluzionare l’intero corso aziendale: conversione al biologico, vinificazioni parcellari, fermentazioni spontanee e, quello che più conta, un chiaro orientamento volto a interpretare con crescente sensibilità il proprio territorio. Neanche a dirlo, lo strumento per realizzare tutto questo è il sangiovese.
 
    Un’ambizione che Chiara sta perseguendo tramite l'intensificazione della presenza umana in vigna e la semplificazione del lavoro in cantina. Al suo fianco uno staff giovane guidato dal talentuoso Stefano Zoli e un consigliere d’eccezione: Federico Staderini. Gli assaggi da vasca e da botte delle ultime due vendemmie (2015 e 2016), eseguiti di recente, hanno rivelato un’immagine del tutto rinnovata dell’azienda Condé, in linea con la posata determinazione dell’autrice e con l’austerità del territorio di provenienza. Una gamma più che convincente, all’interno della quale si sono distinti particolarmente i campioni provenienti dalla vigna Raggio Brusa, vigna esposta a est con “Spungone” affiorante, e “Le Lucciole”, un Sangiovese che Chiara vinifica in legno e che prevede un parziale utilizzo di raspi.
 
L’azienda Condé nasce nel 2001 per volontà di Francesco Condello, broker finanziario di origini calabresi con la passione per la viticoltura. Il comprensorio aziendale si trova a Fiumana di Predappio, con il blocco principale dei vigneti raccolto in un anfiteatro, rivolto a nord, che si stacca perpendicolarmente rispetto alla valle principale del Rabbi.
I suoli sono calcareo argillosi e a tratti evidenziano la presenza di quella lastra di calcare organogeno conosciuta come “Spungone. L’azienda vanta 77 ettari vitati, suddivisi in 52 parcelle differenze, quasi esclusivamente a sangiovese. Fanno eccezione quattro ettari dedicati allo chardonnay e un ettaro di merlot, che dal 2011 origina un vino in purezza chiamato Massera in rispetto del toponimo.  La produzione attuale si aggira sulle 150.000 bottiglie e riflette circa la metà del potenziale produttivo dell’azienda.