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IL CAPO DI STATO DI LOREDAN GASPARINI, VENEGAZZU'

IL CAPO DI STATO DI LOREDAN GASPARINI, VENEGAZZU'

Capita, a volte, di posare lo sguardo su un vino che cattura improvvisamente la nostra attenzione: forse il nome, forse l’etichetta, di sicuro qualcosa che dall’inconscio ci spinge ad acquistarne una bottiglia. E magari ci si accorge solo dopo - nel mio caso parecchio tempo dopo - che quello stesso vino ha scritto una pagina importante della storia enologica italiana, che chi lo ha concepito, negli anni Sessanta, aveva già le idee molto chiare su quali potessero essere i vitigni adatti ai terreni che possedeva e quale fosse il modello a cui ispirarsi: Bordeaux. Siamo in piena Marca Trevigiana, a Venegazzù, e il proprietario del fondo all’epoca era il conte Piero Loredan, discendente del Doge, ricchissimo e dalle passioni politiche così radicate da venire sfiorato dalla cronaca nera degli anni di piombo.
 
Limitando queste poche righe alla sola esperienza nel settore enoico, al conte Loredan va il merito di essersi cimentato per anni nella positiva produzione di vini dalla composizione bordolese, eppure strettamente legati al territorio di provenienza. Una tiratura che nel 1964 scelse di impreziosire con una “Riserva” ottenuta dalle migliori uve dell’azienda, tra cui quelle dello storico vigneto “100 piante”, piantumato nel 1946 a cabernet sauvignon, merlot, cabernet franc e malbec. Nacque così il “Capo di Stato”, un vino che a pochi anni dal suo battesimo raggiunse una inaspettata consacrazione. Correva l’anno 1967 e, durante una visita a Venezia, venne offerto al generale de Gaulle e alla sua signora. Quello che all’epoca era semplicemente un Venegazzù Rosso, ricevette elogi solenni dalla coppia presidenziale, tanto che il conte Loredan decise di dedicare a loro il vino, commissionando al pittore padovano Zancanaro due etichette che li ritraessero.
Nel 1972 l’azienda, che oggi conosciamo come Loredan Gasparini, è passata all’imprenditore Giancarlo Palla e, successivamente, ereditata dal figlio. In tutto questo tempo la produzione del “Capo di Stato” si è mantenuta rispettosa dello stile originario, nonostante il territorio sia oramai ad esclusivo appannaggio del Prosecco.
 
Ad accoglierci, nel calice, un rubino luminoso, di grande vivacità, e un olfatto esuberante ricco di frutti di bosco neri (mora e mirtillo), una nota floreale di violetta, una leggera speziatura di anice, note di tabacco, humus e un tocco erbaceo che non disturba affatto, ma che piuttosto si integra alla perfezione nel quadro complessivo. L’assaggio è di una succosità e di una bevibilità entusiasmanti; tannini perfettamente integrati. La freschezza lo sostiene e lo allunga in una chiusura dai toni fruttati, invogliandomi a berne un altro bicchiere. Un vino che si lascia godere appieno ora ma che conserva un grande potenziale di invecchiamento. Più che un Capo di Stato, direi un Colpo di Stato….. per il palato.

cabernet sauvignon 40%, cabernet franc 15%, merlot 40%, malbec 5%

REGIONE: VENETO
PRODUTTORE: LOREDAN GASPARINI
DENOMINAZIONE: COLLI TREVIGIANI ROSSO VENEGAZZU'
NOME: CAPO DI STATO
ANNO: 2008
PREZZO ONLINE: € 35